La seguente intervista è tratta seguente rivista Animēju, n.225, Marzo 1997, pp.97-99.
La traduzione è stata realizzata da Yupa tra i giorni 4 e 6 Dicembre 2004, riveduta e corretta tra il 9 e il 27 Dicembre 2004, senza alcun fine di lucro, con l'unico scopo di divulgare informazioni in lingua italiana sull'animazione giapponese, altrimenti irraggiungibili.
L'ordine cognome-nome rispetta l'originale giapponese e non è ribaltato come invece avviene di consueto (quindi Enokido Yōji e non Yōji Enokido).
In caso di citazione si prega di non alterare il contenuto. In caso di distribuzione e/o utilizzo si prega di avvisare anticipatamente il traduttore.
Tutti gli errori e le omissioni, nonché le note contenute tra parentesi quadrate, sono da addebitarsi al traduttore.
Nota bene: la seguente traduzione è presumibilmente di difficile comprensione per chiunque non abbia una conoscenza sufficientemente approfondita della serie televisiva SailorMoon nei suoi diversi dettagli.
 
 
I meravigliosi e personali commenti di Enokido
"...quel che però mi chiedo è: ma se la incontrassi per strada, la chiamerei, preso dalla nostalgia?"
Enokido Yōji, sceneggiatore. Nato il 27 settembre 1963. Collabora a SailorMoon a partire dal 96° episodio. Si occupa del coordinamento delle sceneggiature della quarta serie e della sceneggiatura del lungometraggio della quarta serie. Il mondo personale che sviluppa è esemplificato dalla coppia Uranus/Neptune, con cui colpisce al cuore il pubblico femminile. Altra sua opera rappresentativa è Evangelion. Si occupa della supervisione delle sceneggiature in Utena, in onda a partire da questa primavera.
[Oltre a Utena, negli anni successivi i due titoli più importanti cui collabora Enokido sono FLCL e RahXephon]
 
TERZA SERIE
Episodio 96: Uranus spietata? - Makoto nei guai.
Episodio in cui Makoto si invaghisce di Haruka. Il nome della demone che compare in questo episodio, Sukā è uno storpiamento di sukāfu [sciarpa, foulard] ma significa anche ferita (scar [che in giapponese si pronuncia appunto sukā]). È un riferimento alle ferite che Haruka e Makoto si scambiano lungo la storia. Ferirsi a vicenda è uno dei modi fondamentali con cui le persone interagiscono. [Le demoni e i varî mostri contro cui, di episodio in episodio, le protagoniste si trovano a combattere, avevano in originale dei nomi proprî, quasi sempre riferiti alla tematica della puntata, come appunto in questo caso; in italiano tutti i nomi sono stati eliminati e i mostri resi anonimi]
Sono già passati tre anni da quando scrissi questo episodio? Ah, com'è veloce il tempo! Quel che mi viene sempre in mente quando mi trovo a lavorare a un anime, è che lavoro in comune vuol dire scontro tra diverse sensibilità. Il che non è sempre divertente. E nemmeno sempre doloroso. Le ferite hanno anche una loro gradevolezza.
Comunque sia, certo che a vederla ora è proprio ingenua questa, come sceneggiatura. Ah, vorrei poter continuare a essere per sempre in grado di scrivere storie con un sapore così acerbo! Be', sicuro che continuerò ad esserlo!
Episodio 100: Voglio smettere di essere una guerriera sailor! - I tormenti di Minako.
Per questo episodio mi sembra proprio di aver pensato come prima cosa alla scena finale con Minako e Artemis per poi procedere a ritroso. Le atmosfere sono simili a quelle di SailorV.
La tematica è contenuta nel discorso tra Haruka e Minako: una vita normale, una felicità normale sono soltanto illusioni.
Ricordo con una certa nostalgia che il produttore mi chiamò alle tre del pomeriggio chiedendomi una storia con Minako come protagonista entro la mattina del giorno dopo! ^^
La regia è di Shibata [Shibata Hiroki, uno dei membri dello staff di SailorMoon]. La vaga atmosfera sentimentale tra Minako e Asai mentre camminano per strada l'ho approfondita in seguito nel lungometraggio della quarta serie, nella scena dell'incontro tra Chibiusa e Peruru.
La gag del professor Tomoe sul "sollevamento sgabelli", scusate l'immodestia, ma è geniale. O mi sbaglio?
Episodio 106: Il legame del destino! – Il passato di Uranus
"Questa notte non posso lasciarti andar via", "Oh... ♥": è l'episodio noto per queste frasi. ^^ Il risultato finale è di qualità davvero alta: grazie, Igarashi-san! [Igarashi Takuya è uno dei principali registi di SailorMoon; sua la coordinazione registica della quinta serie]
Avevo anche sentito alcuni voci dire che i contenuti di SailorMoon sarebbero poco appropriati, ma al tempo pensavo che, arrivati al terzo anno di programmazione, si potevano provare degli esperimenti adeguati (e lo penso tutt'ora! ^^).
Quello di cui Haruka ha paura non è combattere, ma "sporcarsi le mani", e io volevo fare una storia in cui tramite l'incontro con Michiru si spiegavano i motivi per cui ha scelto la strada della guerriera. Volevo assolutamente mostrare che chi sceglie una propria strada deve superare degli ostacoli.
Uhmmm... vedo che, commentandolo, l'episodio perde molto del suo carica di sensualità, e quindi preferisco fermarmi qui.
Episodio 110: La morte di Uranus & Neptune? - I talismani si manifestano
Un episodio fortunato, scelto anche dall'Anime Grand Prix [classifica annuale sui migliori episodî, personaggi, titoli dell'animazione, scelti tramite voto dai lettori della rivista Animēju].
L'uso della colonna sonora nella prima parte, l'improvviso stacco tra la scena dell'acquario e quella dell'eliporto, il klimax in cui Neptune viene ripetutamente colpita dal nemico, sono tutte cose che ho concordato strettamente con il regista fin dall'inizio. E il regista è il mio nemico giurato, Ikuhara Kunihiko. Non mi piace molto riconoscerlo, ma devo ammettere che almeno il talento ce l'ha. Puah! ^^ Comunque, dico solo questo: se io morissi in un "incidente", il primo sospettato dev'essere lui. Anche se, conoscendolo, credo proprio saprebbe costruirsi un alibi perfetto! ^^
Due parole sul contenuto. Piccolo angolino per rispondere ad alcune questioni.
Pluto  ricompare in questo episodio, ma come mai lei, che proviene dal futuro, non rivela che il Messiah è Usagi?
La risposta è che Usagi non è "ancora" il Messiah.
Setsuna le chiede se non va a salvare Haruka e Michiru, e aggiunge: "Tu però non puoi trasformarti e probabilmente correrai un pericolo ben più grande di loro."
Usagi risponde senza esitare: "Ti prego, se lo sai, dimmi dove devo andare!"
E Setsuna sorride lievemente. Una scena, questa del sorriso, che ho inserita piuttosto intenzionalmente.
Il mondo di SailorMoon è un universo multidimensionale e, dunque, Pluto ha esperienza di diversi tempi paralleli.
E probabilmente ha anche esperienza di mondi nel tempo, in cui Usagi le risponde intimorita che ha ragione, che non può salvarle se non è in grado di trasformarsi. Mondi in cui quindi il Messiah non si manifesta.
Possiamo immaginare che sia proprio la decisione di voler salvare Uranus e Neptune senza badare al proprio pericolo che farà sicuramente di lei il Messiah.
"Ah, la 'Usagi di questo asse temporale' è quella che può diventare il Messiah... Il mondo di questo asse temporale ha la possibilità di salvarsi". È questa l'idea nascosta nel sorriso di Setsuna.
In altri termini, forse si tratta di quella Usagi che Setsuna ha finalmente incontrato dopo aver vagato per centinaja di migliaja, per milioni di mondi in cui esistono delle Usagi che non possono diventare il Messiah.
Visto che ci siamo...  Ho ricevuto diverse lettere in cui mi veniva chiesto il senso di questa frase di Haruka: "Dopotutto queste mani sono già sporche". Più che domande credo fossero richieste di conferma. La questione è se Haruka e Michiru abbiano effettivamente mai fatto delle vittime.
La mia interpretazione è che loro due abbiano già tolto la vita a diversi ragazzi e ragazze.
Quando si è trattato di dar forma a Haruka e Michiru, due personaggi che non hanno timore di "sporcarsi le mani", per me questo loro lato era un elemento che non volevo trascurare a nessun costo. Mi sono quindi permesso di inserire questa battuta, in modo che almeno chi avesse orecchie per intendere intendesse.
Credo che i racconti di fantasia, proprio perché sono di fantasia, debbano riflettere in qualche modo la durezza della realtà. Un racconto di pura fuga, che serva solo a divertirsi, è un fallimento nei confronti della realtà sia per chi lo fa che per chi lo vede. Ed è il massimo della delusione per chi si trova a combattere usando come arma la fantasia (ecco, senza volerlo mi sto scaldando... Ma sto solo scrivendo quel voglio scrivere, nient'altro!).
Da una parte chiedevo scusa perché continuavo a scrivere sceneggiature che i bambini non sono in grado di capire, ma dentro di me non c'era una briciola di pentimento. E anche tra i bambini, comunque, quelli che riescono a capire capiscono... e la prova è che anche tra gli adulti, quelli che non riescono a capire non capiscono niente! ^^
Episodio 114: Adorazione per gli idol! - Il tormento di Mimetto
"Aah, il mio adorato Araki-kun morirà... poveretto!": è proprio perché sa dire certe cose così candidamente che Mimetto fa veramente paura.
La storia mette a confronto Minako e Mimetto. A dire il vero fa anche coppia con la struttura narrativa dell'episodio 100, dove la protagonista era sempre Minako.
Lo schema della storia è lo stesso per entrambe: abbandonare un'organizzazione per il proprio vantaggio personale, è il conflitto del dover scegliere tra i due. Anche il fatto che, alla fine, entrambe facciano ritorno alla propria organizzazione (il Sailor Team e i Death Busters) è identico. Quel che cambia è la motivo, se sia stata una scelta volonta o se sia dipeso dalle circostanze.
In futuro Minako, anche se dovesse incontrare uno splendido ragazzo, non abbandonerà per lui le guerriere sailor. Mentre Mimetto, se avesse la stessa occasione... probabilmente tradirebbe ancora una volta la propria organizzazione, e molto facilmente.
Uhmmm... però, vista così, forse è Mimetto quella che diventerebbe veramente felice. ^^
Episodio II: Soffitti sconosciuti
Ops, questa è un'altra opera! ^^
Episodio 115: :L'ombra del Silenzio? - Debole vacilla una luce di lucciola
Di fronte a Chibiusa e Hotaru compajono Usagi e Ami: è un confronto tra le due coppie. La relazione che c'era un tempo tra Usagi e Ami somiglia a quelle tra le due ragazze più giovani. L'idea, quindi, è che queste ultime possano desiderare che la loro relazione diventi salda come quella tra Usagi e Ami.
Scegliere i personaggi da far comparire in funzione della tematica è normale, ma ci sono anche casi dovuti ad altre ragioni.
Ad esempio, nella scena d'azione della seconda parte di questo episodio, delle guerriere del Sistema Solare esterno compare unicamente Uranus, e questo è dovuto ai costi dell'animazione.
Se lungo lo sviluppo della storia non entrassero in scena le guerriere del Sistema Solare esterno non sarebbe possibile mostrare la contrapposizione con le "vecchie" guerriere. Però, una volta entrate in scena Uranus e Neptune insieme, non sarebbe naturale se al combattimento non prendesse parte anche Pluto. E dato che già così soltanto le guerriere sailor sono più numerose dei Cyborg 009, quando sono tutte presenti non abbiamo una scena d'azione ma una scena di massa!
Be', il combattimento della strana coppia ChibiMoon-Uranus è una combinazione curiosa, che però abbiamo solo in questo episodio. Il risultato, comunque, non mi sembra malvagio!
Episodio 119: Il risveglio del Messiah del Silenzio? - Le stelle del Destino
Siamo ormai prossimi anche al klimax del capitolo sui Death Busters. Cos'è il Silenzio? Chi è Saturn? Questo episodio tenta di dare un certo ordine allo scenario.
Le tre guerriere esterne cercano senza mezzi termini di uccidere Hotaru. Basta questo, credo, per far capire quanto sia terribile Saturn.
Ormai le idee per le demoni di tipo "U" scarseggiano. L'idea del nome di U-chōten non ha praticamente quasi nulla a che fare col contesto... [Dall'episodio 112 in poi le demoni affrontate ad ogni puntata dalle guerriere sailor hanno il nome che inizia con la lettera "U": u in giapponese significa "cormorano" e il riferimento è al modo in cui le demoni si impadroniscono del cuore puro delle loro vittime, ingojandolo come i cormorani fanno col pesce; di conseguenza per i nomi vengono scelte delle parole inizianti con la lettera "U" e che siano in tema con l'episodio; ad esempio nell'episodio 112 la demone si chiama U-esutān, ovvero "Western". Dato che parole inizianti con la lettera "U" non sono facili da trovare, ben presto si comincia a sceglierne di non strettamente attinenti al tema dell'episodio, com'è appunto in questo caso: U-chōten significa "essere al settimo cielo" e il termine contiene appunto l'ideogramma di cielo ("ten"); e l'unico legame con l'episodio è il suo svolgersi, in parte, all'interno di un planetario]. Io non ne sono responsabile, ma per merito dello staff la demone ha un design non disprezzabile... be', vi ringrazio! Dando un'occhiata ai miei appunti di allora, vedo che avevo pensato di fare una storia con un politico legato al padre di Rei, e la demone si sarebbe chiamata U-daijin ["Ministro della destra": una carica governativa dell'antico Giappone; la destra non ha nulla a che vedere con gli schieramenti politici attuali!], oppure con un professore di giapponese e il nome della demone sarebbe stato U-kanmuri [ukanmuri indica una parte nella composizione degli ideogrammi]... si può capire con quanto impegno affrontassi questa faccenda delle demoni!
Episodio 124: Terrore per le tenebre incombenti! - Battaglia disperata per le otto guerriere
Se fai il bravo bambino, a Natale potrai avere un regalo da Babbo Natale.
Ma chi è dotato di un buon intuito, un po' alla volta si rende conto che i regali di Babbo Natale, alla fine, sono soltanto giocattoli.
E quando si arriva a desiderare qualcosa di più dei giocattoli, a quel punto non si può più vivere secondo la regola che dice di fare i bravi bambini.
È questa la normalità, è questo essere adulti, io credo.
Ci sono purtroppo anche persone che non riescono a uscire dallo schema del bravo bambino, che desiderano ricevere i complimenti di qualcuno, essere riconosciute da qualcuno, adagiarsi sull'obbedienza a qualcuno.
Ci sono persone così, persone che si fanno manipolare da chi gli fa i complimenti.
"Me ne dolgo", dice il professor Tomoe. "Ten'ō Haruka, Kaiō Michiru, mi sarebbe davvero piaciuto fare di due studentesse brillanti come voi degli involucri per le demoni..."
Come mai i talismani sono efficaci contro dei nemici che non avevano risentito della forza distruttiva del World Shaking e del Deep Submerge?
Succede perché i talismani sono il cuore puro di Haruka e Michiru.
Il loro cuore puro è il segno della loro umanità, che non si fa vincolare dalla morale e dai pregiudizî.
Significa possedere sin dall'inizio la determinazione, se necessario, di scontrarsi con tutto ciò che le circonda. Significa possedere nel proprio cuore uno specchio che smaschera gli inganni e una spada che recide gli incantamenti invisibili.
Questa è la loro forza, ciò che le rende così attraenti.
Episodio 125: Una splendida stella cadente! - Saturn e il Messiah
L'idea dei Death Busters è quella di un corpo estraneo che invade l'organismo. Ho quindi immaginato le guerriere sailor come il sistema immunitario del Sistema Solare. Uranus, Neptune e Pluto eliminano gli invasori dall'esterno, mentre Sailor Moon e le altre fanno sì che, all'interno, la civiltà si sviluppi secondo il suo corso.
I Death Busters e il Faraone 90, a quanto pare, sono dei nemici che conoscono questo ruolo delle guerriere sailor e sono consapevoli della loro forza.
Sailor Saturn ha la capacità di decidere di azzerare l'attuale civiltà e, se manifestasse questo suo potere, sarebbe in grado di annientare ogni cosa; è per questo che, come prima cosa, i Death Busters devono impadronirsi di lei.
Sailor Moon, il vero Messiah che infine Uranus e Neptune riescono a trovare, non è una eroina dotata di una forza combattiva schiacciante che elimina gli invasori stranieri ma, piuttosto, una umanista che pone tutto il valore nei legami tra le persone, nelle loro relazioni e nella ricchezza che da queste relazioni proviene. È per questo che si scaglia in avanti senza alcuna esitazione.
Ciò che ha colpito il cuore delle due guerriere, loro, che sono così radicali, più che la bontà di Sailor Moon credo sia stata la sua nobiltà d'animo.
A confronto del valore che Sailor Moon assegna al modo in cui si vive, un valore che tende verso il sublime, che importanza ha se il mondo venga o meno distrutto? Diventa qualcosa di trascurabile.
È per questo che la ragazza che ha ottenuto il Sacro Calice incarna il vero Messiah.
 
QUARTA SERIE
Il bosco piange.
Il nostro bosco di cristallo piange.
Se riesci a sentirmi, ti prego, rispondi...
È per incontrare te, e te soltanto, che io ho percorso la notte...
 
Episodio 128: Un incontro del destino! - La notte della danza di Pegasus
La storia comincia con una eclisse totale di Sole. Mi viene giusto in mente che la settimana scorsa ho visto a Shibuya un film intitolato Total Eclipse...
Per questa quarta serie ho avuto anche l'incarico di supervisionare le sceneggiature. Dopo essermi fatto mostrare lo scenario dell'opera originaria [il fumetto], con Pegasus e il Trio Amazzonico, ho cercato di fare del "sogno meraviglioso" il termine chiave della serie. Termine che non significa affatto un qualche "splendido ideale" da vantare agli altri.
Il sogno meraviglioso, in questa serie, consiste nella volontà di realizzarlo.
È anche per questo che a inizio episodio ho fatto dire a Chibiusa che anche se si è una ragazza non si deve aspettare che arrivi il principe sul cavallo bianco, ma piuttosto si deve salire di propria iniziativa sul cavallo per andare a cercare un principio meraviglioso. Gli Dei che reggono il Destino saranno gentili finché si vuole, ma non potranno mai salvare chi già non si muove per conto proprio.
Per quanto riguarda lo schema con cui vengono attaccati gli obiettivi, inizialmente avevo pensato a qualcosa definibile come "i portali del sogno meraviglioso". In pratica compariva una porta sul petto [della vittima], la si apriva e si guardava dentro. Ma poi fu proprio Takeuchi-sensei a dire di voler usare lo specchio come motivo unificante dell'intera serie e mi è stato quindi chiesto di trasformare i miei "portali" in uno "specchio del sogno meraviglioso" [...].
L'intelligenza del regista della serie, Ikuhara Kunihiko, la si nota nel sottile equilibrio bilanciato tra la necessità di un prodotto popolare che abbia comunque un suo impatto. E anche quando ci si è allontanato, da questo equilibrio, l'ha fatto consapevolmente. Una cosa, questa, molto più difficile di si pensi, per una serie televisiva.
Cambiando discorso, sui lemuri [i mostri che di episodio in episodio attaccano la vittima di turno; il ruolo è lo stesso delle demoni della serie precedente] sono stato davvero puntiglioso! ^^ Quando mi è venuto in mente l'automa meccanico ho pensato subito che fosse perfetto! ^^ Poi però ho dovuto illustrare davanti agli sponsor e ai produttori: "Il primo nemico è un automa meccanico, e attacca gridando karakara kurikuri", e allora mi sono reso conto che il lavoro di coordinatore delle sceneggiature è davvero molto duro! ^^ [karakara e kurikuri sono rispettivamente onomatopee del chiasso e del rotolamento; il gioco di parole è con karakuri, che significa "meccanismo" e che è parte del nome del mostro in questione]
Episodio extra: Di nuovo Haruka & Michiru! - Il teatro delle marionette fantasma
Mi era stato detto che, trattandosi di un episodio extra, avrei potuto fare quello che volevo, e io ho allora mi sono sentito spronato dalla missione nobile e sublime di dover mettere in scena Haruka malata attaccata dal nemico! ^^
"Ehi, non avrai capito male? Non avrebbe senso proteggere un mondo in cui non c'è Haruka!"
In realtà questa frase di Michiru l'aveva pensata durante la terza serie, ma la seconda parte della storia era andata avanti incentrata sulla questione del Messiah e così il plot per questo "teatro delle marionette fantasma" è rimasto chiuso in un cassetto, senza un'occasione per poterlo usare.
A dire il vero ne ho un altro che sta dormendo nel cassetto, ovviamente incentrato su Michiru, sul periodo in cui lei e Haruka si trasferiscono nell'istituto Mugen, dal titolo "La vigilia del ragazzo del cielo stellato". Sarebbe stato il top per quel che riguarda il rapporto tra le due e... sì, è davvero un peccato che non abbia mai visto la luce del Sole! ^^
Episodio 132:  La coppia perfetta! - L'amore di Usagi e Mamoru
Questo episodio, personalmente, lo apprezzo molto. In effetti la questione della riconferma agli occhi di Chibiusa del rapporto tra Usagi e Mamoru è un punto da cui questa quarta serie non si allontana mai.
Per il personaggio di Kobayashi, lo studente più giovane che ammira e rispetta Mamoru inizialmente pensavo di usare Asanuma Ittō, che compare già nel fumetto. Ma mentre scrivevo se ne è distanziato abbastanza e alla fine è risultato un personaggio diverso.
Episodio 135: Incontro di cuori! - Chibiusa e Pegasus
Ho già avuto modo di dirlo, ma credo che il massimo del complesso di Elettra sarebbe potersi innamorare del proprio giovane padre prima che questo sia unito alla propria madre. Per Chibiusa a questo punto la figura maschile al vertice è ovviamente Mamoru. Ma al suo fianco è saldamente presente la sua fidanzata Usagi, che di Chibiusa diverrà madre in futuro.
Il maschio ideale, vicinissimo e tuttavia inottenibile.
Episodio 143: Quando si crede nel cavallo celeste! - La trasformazione superiore delle quattro guerriere
"Be', non è difficile capire quando qualcuno ti piace. Si tratta sicuramente di quel sentimento per cui ci vuoi sempre stare insieme! "
Belle parole, Mako-chan! ^^
Episodio in cui le quattro guerriere ottengono nuovi poteri. Anche se i nuovi colpi speciali non sono ancora stati stabiliti, già da questo episodio ci sono dei minimi cambiamenti nei costumi. Sarebbe stato difficile fare, come di solito in questi casi, un episodio incentrato sull'identità delle quattro ragazze e quindi mi sono trovato un po' in difficoltà. Alla fine ho provato uno sviluppo in cui tutte quante si rendono conto del legame tra Pegasus e Chibiusa e arrivano a crederci.
"Vi prego ragazze, abbiate fiducia nel mio Pegasus!"
Già, la bandiera sotto cui combattono le guerriere sailor non può che essere il potere dell'amore!
Episodio 148: L'ombra del grande Male! - Il Trio Amazzonico con le spalle al muro
Mentre Helios è un ragazzo in forma di animale, il Trio Amazzonico sono tre animali in forma di ragazzi: lo schema di base è questo. Avevo deciso fin dall'inizio che il punto culminante della loro vicenda sarebbe stata una storia come quella di Pinocchio, sul loro desiderio di diventare umani.
Fish Eye è davvero un bravo ragazzo! È un personaggio facile da far muovere in una storia di tipo favolistico. Ah, avrei voluto che potesse trovare la sua felicità con Mamoru! ^^
A dire il vero avevo anche pensato un commovente(?) seguito in cui, dopo che nell'episodio successivo a questo Fish Eye torna ad essere un pesce tropicale, Mamoru, che ignora questa trasformazione, lo tiene nell'acquario della sua stanza. Tutto quel che ne è rimasto è una scena, all'inizio, in cui tutti quanti vanno a comprare un pesce tropicale, e Usagi allude alla presenza di un acquario nella stanza di Mamoru.
Episodio 149: Lo specchio dei sogni! - Ultimo atto per il trio amazzonico
"Se anche potessimo conservare la nostra forma umana attuale, ne avremmo solamente la forma, senza possedere un sogno meraviglioso, giusto? Ma in questo caso potremmo chiamarci umani? Rispondici, somma Zirconia!"
Dal momento in cui possiede questo dubbio Fish Eye è già un essere umano. Ha una coscienza distinta dall'ambiente che lo circonda, afferra sé stesso e il Mondo tramite dei concetti. Possiede un proprio Io.
Il coraggio di Tiger Eye e Hawk Eye durante il klimax l'ho sentito con molto piacere mentre scrivevo. Non so cosa sia successo loro in seguito. Forse nelle profondità di un bosco alieno il tempo della loro pace ancora adesso sta scorrendo nel silenzio.
A proposito, mi sembra che la versione musical della quarta serie abbia come base la storia del Trio Amazzonico. È per questo che, nei titoli dello staff di questo musical il mio nome compare come "story adviser".
Episodio 150: Le Amazzoni! - L'incubo giunto da oltre lo specchio
Mai sognarti di dubitare,
del sogno che i bimbi sognino i sogni
Mai sognarti di dubitare,
del sogno che i bimbi sognino i sogni...
[riguardo questi quattro versi, cfr. il commento a fine traduzione]
 
I componenti del trio amazzonico erano animali. Io sono partito da questo punto e, procedendo a ritroso, ho sviluppato un dramma in cui i possessori di un sogno meraviglioso sono gli esseri umani.
Le componenti del Quartetto delle Amazzoni, invece, sono bambine, e ho dunque provato a strutturare questa seconda parte in uno schema in cui i possessori del sogno meraviglioso sono gli adulti. Questo si lega anche alle tematiche di un personaggio come Chibiusa.
Di carattere le Amazzoni sono decise, innocenti, candide e capricciose. Una cricca del tutto priva di coscienza sociale che non teme alcun rimprovero (che invidia!). Più che avere un carattere individuale, se ne stanno sempre in quattro a far un gran casino. L'obiettivo è stato di farle completamente prive della sensualità delle giovani studentesse.
Episodio 163: Labirinto di specchî! - ChibiMoon in trappola
Ritorniamo al discorso che ho già fatto su Chibiusa e Mamoru. L'uomo ideale vicinissimo e tuttavia inottenibile. Lo si ama, ma amarlo è proibito. L'oggetto d'amore su cui pesa il tabu della paternità.
Il posto che Pegasus occupa nella serie, io lo interpreto come quello di un'immagine simbolo di questo problema, e gli è stata data forma di cavallo proprio per esprimere questo tabu.
Da questo punto di vista diventa plausibile che, nella seconda parte, quando i sentimenti di Chibiusa verso Pegasus si fanno più forti, Mamoru soffra e che il legame tra Mamoru da una parte e Pegasus e Illusion dall'altra non sia qualcosa di distinto.
Poi Pegasus si trasforma in un ragazzo, Helios. In altri termini, cade il tabu sull'amore, a questo punto l'interessamento d'amore si allontana dal padre.
La quarta serie è una storia che segue Chibiusa nel suo allontanarsi dal padre fino a che non si innamora di un altro ragazzo.
Episodio 164: Si manifesta il cristallo dorato! - Il malefico potere di Nehellenia
Le Amazzoni adoperano delle sfere, e questo è un un elemento che faceva già parte del fumetto. Perché hanno sempre in mano queste sfere, le amazon ball?
I bambini molto piccoli, dimostrano spesso attaccamento per un oggetto prossimo e lo tengano sempre in mano; pare che questo sia necessario come un surrogato durante il processo in cui si allontanano dalla madre, il principale oggetto di attaccamento. In linguaggio tecnico è quello che si definisce "oggetto transizionale".
Si può pensare alle bambole, alla coperta di Linus o, nel caso di Chibiusa, a Luna P. Possedendo questo oggetto si può provare un apparente senso di onnipotenza. È il senso di onnipotenza del neonato, che se ha fame basta che pianga perché qualcuno gli porti il latte, se si sente solo basta che pianga perché qualcuno lo consoli, per cui tutto il mondo segue i suoi capricci.
Non è un caso se le componenti del quartetto hanno sempre in mano le sfere e che queste racchiudano tutta la loro magia. Il mio tentativo è stato quello di simboleggiare il loro diventare adulte con la distruzione delle sfere.
Episodio 165: Quando il cristallo splende! - Il potere del sogno meraviglioso
Aah, sarà perché sono un po' stanco, ma sto scrivendo un mucchio di astrusità. Sarà anche perché ho cominciato a bere dal pomeriggio... le mie sono diventate prediche da ubriaco! ^^ Dopotutto, quando scrivo le sceneggiature, di solito non penso proprio nulla di nulla. O forse penso sin troppe cose senza rendermene conto. Bah! Be', mica male la mia inconsapevolezza! ^^
Quindi l'anima di Mamoru visita Illusion.
Una terra santa che garantisce la giustizia di una nazione in virtù del suo sacro diritto. Certo, Illusion era un po' come il santuario di Ise... No, non va, credo di star di nuovo prendendo sonno! ^^ [il santuario di Ise è il luogo maggiormente sacro nella religione shintō giapponese, per così dire il fulcro "spirituale" del paese, legato fin dall'antichità con la casata imperiale]
Episodio 166: I sogni, fino all'eternità! Un cielo colmo di luce
"Ok, andiamo?", dice JunJun.
"Eh? Senza nemmeno salutarle?", chiede innocente ParaPara.
"Non sarebbe da noi farlo!", conclude SereSere.
Quindi BesuBesu sorride lievemente e dice: "Be', se fortuna vorrà, prima o poi ci incontreremo di nuovo".
Ormai è passato più di un anno da quando ho lasciato SailorMoon.
Ci sono molte cose che avrei fatto in modo diverso, ma non ho comunque rimpianti. Sono stati due anni davvero piacevoli. Posso soltanto ringraziare tutti i membri dello staff con cui ho avuto a che fare.
Proprio ora, fuori della finestra, risplende una Luna piena che sembra oro lucido.
Ho cominciato a scrivere questo commento dopo mezzogiorno e, senza rendermene conto, ecco che è già notte fonda.
Ora ho sonno, ma ci sono state molti notti in cui, per questo lavoro che ancora sto svolgendo, non ho dormito del tutto. E allora, a volte, quando guardo distrattamente la Luna nel cielo, posso ricordare Sailor Moon e le giornate che ho passato con lei.
Le sere in cui abbiamo perso qualcosa, guardiamo in cielo. Perché la luce della Luna è un messaggio d'amore. ["La luce della Luna è un messaggio d'amore" è la frase con cui si concludeva ogni preview degli episodî successivi di SailorMoon; ovviamente nell'edizione italiana i preview sono stati completamente rimossi]
 
Commento
I versi della cantilena che accompagnano le gesta del Quartetto Amazzonico, nell'edizione italiana di SailorMoon sono stati resi nel seguente modo: "Bambini, anime pure, sognate a volontà; bambini, creature ingenue, solo voi sognate".
Il testo originale giapponese (ゆめゆめ疑うことなかれ、夢見る子供の夢の夢: yumeyume utagau koto nakare, yumemiru kodomo no yume no yume) può essere tradotto letteralmente come segue: "Non dubitare mai del sogno del sogno dei bambini che sognano". Una resa efficace tuttavia si scontra principalmente con due difficoltà, l'una data da un gioco fonetico, l'altra dal senso oscuro della seconda parte.
Il gioco fonetico. Il "mai" della prima parte in giapponese è detto con yumeyume, espressione spesso usata in coppia col verbo "dubitare" posto in forma negativa (utagau koto nakare), che è pressoché omofona del vocabolo che significa "sogno" (yume). Nel tentativo di conservare tale omofonia, ho dunque reso la prima parte con "mai sognarti di dubitare".
Il senso oscuro. Nella seconda parte abbiamo dunque due volte ripetuto il termine "sogno" (yume). Si potrebbe pensare a un semplice rafforzativo, per cui "il sogno del sogno dei bambini che sognano" potrebbe essere reso semplicemente come "il sogno dei bambini che sognano". Tuttavia credo sia possibile ipotizzare che il termine abbia invece un senso diverso nelle due distinte occorrenze. Si consideri innanzi tutto, e cio è ovvio, che in questo caso il "sogno" non indica certo l'esperienza vissuta nel sonno, l'attività onirica, ma piuttosto quella capacità immaginativa di speranza che supera i confini ristretti e aridi della realtà: non il sogno a occhi chiusi, ma quello a occhi aperti. I bambini sognano, fantasticano, sperano in un futuro radioso e sorprendente; i bambini, dunque, sognano i proprî sogni. Tuttavia, che questo avvenga, che i bambini sognino i proprî sogni, è già di per sé un sogno, un sogno degli adulti. Nell'immaginario adulto i bambini sono le creature che sognano i sogni ed è in tal senso dunque che già questo immaginario adulto, secondo cui i bambini sognano, è di per sé un sogno. Un sogno fragile, per nulla verificato, forse una mistificazione. Ma è ciò che segna innanzi tutto un confine netto tra l'infanzia che sogna e l'età adulta inaridità, incapace di sognare. Il sogno che il bambino sogna è un sogno nella sua immediatezza, quello dell'adulto è il sogno di un sogno (perduto), il sogno di poter sognare. È evidente quindi la necessità, per chi ha perso quasi ogni speranza (nel nostro caso l'antagonista della serie, la Regina Nehellenia), di aggrapparsi a questo sogno, al sogno che i bambini sognino i loro sogni, e da esso sperare di trarre una propria luce, prima di essere inghiottiti dalle tenebre definitive. È altrettanto evidente come la resa dell'edizione italiana della frase sia quanto di meno adeguato rispetto al senso originario: più che un sogno, un incubo; o un'allucinazione di second'ordine.